È stata una delle voci più importanti, e anche più radicali, complesse e controverse, della letteratura brasiliana del Novecento. Poeta, narratrice e drammaturga, ha costruito un’opera che intreccia misticismo e oscenità, riflessione filosofica e comicità irriverente. La sua scrittura sfugge ai generi e li fonde in forme ibride, sperimentando il flusso di coscienza, il teatro, la lirica e la prosa. Ha vissuto nella “Casa do Sol”, luogo di creazione anarchico e accogliente, riflesso della sua visione poetica.
Al centro della sua opera temi come la morte, Dio, il desiderio e la solitudine si affermano con una lingua esuberante e dissacrante. La sua celebre “tetralogia oscena” espone, con ironia e furia, una critica feroce alla mercificazione dell’arte e ai tabù sociali, rivelando una scrittura inclassificabile, visionaria, in costante dialogo con l’abisso.