Rachel Bespaloff

(Nova Zagora, 1895 – South Hadley, 1949)
Nata da una famiglia ebrea di origini ucraine, cresce a Ginevra, dove studia danza e musica al Conservatorio e dirige un’orchestra. A vent’anni si trasferisce a Parigi, e qui insegna euritmica all’Opéra secondo il metodo Jaques-Dalcroze. Decisivo per lo sviluppo del suo pensiero filosofico è, nel 1925, l’incontro con Lev Šestov e la sua cerchia. Abbandona quindi una brillante carriera musicale e comincia a scrivere saggi e carteggi dall’alto tenore speculativo, fra i quali spicca quello con Daniel Halévy in cui si rivela fra le prime interpreti di Essere e tempo di Heidegger in Francia. A partire dagli anni Trenta avvia un dialogo epistolare con alcuni fra i maggiori intellettuali della sua epoca, quali Gabriel Marcel, padre Gaston Fessard, Boris de Schlœzer, Benjamin Fondane e Jean Wahl. Nel 1942 è costretta a emigrare a New York, per via del nazismo. All’inizio lavora per l’emittente radiofonica La Voix de l’Amérique. Poi insegna Letteratura francese al Mount Holyoke College, in Massachusetts, dove organizza i celebri “incontri di Pontigny-en-Amérique” con Jacques Maritain, Jean-Paul Sartre, Hannah Arendt e altri eminenti esuli europei. Il suo saggio sull’Iliade, pubblicato prima in francese con la Prefazione di Jean Wahl, viene poi tradotto anche in inglese da Mary McCarthy, con la Prefazione di Hermann Broch. Tormentata dall’esilio, lontana dalla Francia, sua patria d’elezione, dopo aver perduto il marito a causa di un infarto si toglie la vita, il 6 aprile del 1949.

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