Natura e persona nella crisi planetaria

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Luigi Alici

Natura e persona nella crisi planetaria


Il dibattito intorno all’antropocene intercetta e rilancia una sfida nata nel cuore della modernità con l’avanzare di una postura antropocentrica, che rivendica un primato dell’uomo sulla natura in nome di un sapere che è anche potere. Rispetto a questa sfida, riproposta su basi diverse dalla crescita impetuosa della tecnoscienza, il paradigma antagonista del biocentrismo rifiuta al contrario ogni dualismo di soggetto e oggetto, invitando a guardare anche l’umano con gli occhi della natura, ma rischiando in questo modo di smarrire il senso e il valore della “differenza personale”. Una svolta in questo altalenante “tiro alla fune” può venire soltanto dallo sguardo relazionale di cui è capace la persona umana, in modo da ripensare l’unità plurale del cosmo e accreditare un’articolazione unitaria e solidale delle differenze. Nella prospettiva di una “euristica della fragilità” possono dischiudersi autentici orizzonti di fraternità planetaria, che la coscienza personale riconosce e traduce nel primato della responsabilità e della cura.

 

LUIGI ALICI
Professore emerito di Filosofia morale all’Università di Macerata. Studioso di Agostino, ha sviluppato i temi della fragilità e della cura, ponendo al centro delle ricerche più recenti il rapporto tra natura, tecnologia e libertà. Fra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo InfinitaMente. Lettera a uno studente sull’università (2018); Riduzionismo e complessità: ritrovare l’umano, umanizzare la cura (curatela con Silvia Pierosara, 2022); Liberi tutti. Il bene, la vita, i legami (2022).

Il Ticino


 

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