L’SOS non salva più

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Camillo Arcuri
L’ SOS non salva più. In fuga dai mali d’Africa, migliaia di migranti annegano senza soccorsi. L’UE consenziente

I morti sulla rotta di emigrazione più letale del mondo sono già più di 50.000. Il fenomeno devasta il basso Mediterraneo eppure viene considerato entro i limiti di una presunta “normalità” sia dall’informazione, sia dai vertici internazionali. Addirittura l’Unione Europea ha indirizzato la sua politica verso forme di contenimento o respingimento, affidando la sorveglianza delle coste europee a un’agenzia priva di mezzi e di esperienza nel salvataggio in mare, tanto da ottenere una denuncia alla Corte penale internazionale dell’Aja per gravi complicità. L’amara inchiesta di Camillo Arcuri è un tentativo di trovare qualche risposta circa le origini di un flagello senza fine, di dimostrare come l’onda lunga del colonialismo e gli affari senza scrupoli di una cosiddetta alta finanza alimentino il fenomeno drammatico delle migrazioni.

CAMILLO ARCURI
Giornalista, ha lavorato per «Il Secolo XIX», «Il Giorno», «Corriere della Sera» e «L’Espresso». Tra le sue pubblicazioni: Colpo di Stato (Rizzoli, 2004), Sragione di Stato (Rizzoli, 2006), L’altro fronte del porto (Ugo Mursia Editore, 2009), Il sangue degli Einstein italiani (Ugo Mursia Editore, 2015) e Il trapianto negato (De Ferrari, 2017). Per Castelvecchi ha pubblicato Giulio Regeni: Ricatto di Stato (2020).

Un agente di polizia regge sulle braccia, con uno spontaneo gesto d’ostensione, il corpicino di un bimbo di tre anni raccolto ormai senza vita sulla spiaggia di Bodrum, in Turchia. La scena è di grande compostezza e la responsabilità di leggere la presenza oscena della morte in quell’immagine è lasciata a chi osserva. Che cosa c’è dietro? Chi permette che accada tutto questo o addirittura lo provoca? Quali interessi sono all’origine di un simile scempio tenuto sotto traccia dai mezzi d’informazione?


 

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