Alternative per il socialismo

Anno 2023
Autori Fausto Bertinotti
Pagine 100
Cod. 978-88-6944-460-9

Trimestrale fondato da Fausto Bertinotti

APRILE-MAGGIO-GIUGNO 2023 NUMERO 68

La lotta paga, la guerra no

Gianni, Bertinotti, Madricardo, Pollichieni, Gallo, Negri, Ortona, Mauro, Rossi, Floridia, Pomeranzi, Zamponi, Pandolfi, Minenna, Agostinelli, Numerico, Beolchi, Olivetti, Santilli, Brancaccio e Skidelsky 

 

È bene non farsi illusioni e guardare in faccia la realtà. Stiamo attraversando un periodo terribile, irto di pericoli per la sopravvivenza del vivente umano e non umano, del pianeta in quanto abitabile. Dobbiamo fermare una guerra che, se prosegue nel mito della vittoria di una delle due parti, ci può portare alla catastrofe nucleare. Altro che sconto fra democrazia e autocrazia o fra civiltà. Lo scontro è fra la civiltà e la barbarie, per parafrasare una celebre alternativa posta dal movimento operaio internazionale… Abbiamo cercato di applicare il realismo utopico al campo della lotta per la pace. Ma non possiamo dire di avere ottenuto risultati neppure minimamente soddisfacenti… Certo, anche il grande movimento mondiale – la seconda potenza nel mondo secondo il New York Times – non riuscì a impedire la guerra a tutti i costi voluta dagli Usa contro l’Iraq. Ma non fu uno sforzo inutile, perché ha sedimentato una coscienza della necessità della pace e del protagonismo popolare, di cui la generazione successiva si è avvalsa nei vari movimenti cui ha dato origine. La lotta ha pagato, anche se non nell’immediato e nel raggiungimento di un obiettivo concreto… In campo sociale assistiamo a una ripresa vigorosa dei movimenti in Europa, per fermarci al nostro continente. Dagli scioperi più tradizionali alle forme di rivolta, i riot, per usare un termine diventato comune, i movimenti sociali si affermano in più parti d’Europa. E non si tratta di fiammate, come è evidente nel caso francese. In sostanza questi movimenti mettono in luce la crisi profonda della legittimità delle politiche neoliberiste. Smascherano il divorzio ormai avvenuto da tempo tra il capitalismo e la democrazia… Fermo restando che i movimenti non si creano, ma si riconoscono, si capiscono e si partecipa alla loro vita. Questa dovrebbe essere la politica, quella che da noi in particolare manca. Come ha detto Pablo Iglesias: «La politica è la disciplina del conflitto» non degli accordi, e ad esso non si può sostituire né farne a meno.

 

 

 

 

Fausto Bertinotti

Fausto Bertinotti

È sindacalista e politico tra i più rilevanti del secondo Novecento e del Duemila. È stato segretario del Partito della Rifondazione Comunista (1994-2006), presidente della Camera (2006-2008), deputato (1994-2008) ed europarlamentare, presidente del Partito della Sinistra Europea. È stato insignito della Légion d’honneur. Ha aderito al Partito Socialista Italiano nel 1960, nel 1964 è entrato nella CGIL, della quale è diventato segretario nazionale, dal 1972 alla sua dissoluzione ha fatto parte del Partito Comunista Italiano. Con Castelvecchi ha già pubblicato “Colpita al cuore. Perché l’Italia non è una Repubblica fondata sul lavoro” (2015).