Direttore di collana
Sergio Massironi
(Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, Città del Vaticano)
Comitato scientifico
Kurt Appel (Universität Wien, Vienna)
Lorena Basualto (Catholic University Silva Henríquez, Santiago del Cile)
Agnes Brazal (De la Salle University, Manila)
Giovanni Chiaramonte (IULM, Milano)
Teresa Forcades (Sincletica Monastic School, Montserrat)
Toussaint Kafarhire (Centre Arrupe, Lubumbashi)
Stan Chu Ilo (DePaul University, Chicago)
Adele Howard (Sisters of Mercy, Melbourne)
Roberto Maier (Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano)
Gemma Serrano (Collège des Bernardins, Parigi)
Segreteria di redazione
Gianna Van Heel
PROSSIME USCITE
La dottrina sociale della chiesa. Da Leone XIII a Leone XIV
di John Joseph Lydon McHugh
Prefazione di Robert Francis Prevost
«Che cosa possiamo imparare da una dottrina sociale della Chiesa cattolica?», si domanda onestamente Robert Francis Prevost – il futuro papa Leone XIV – introducendo questo saggio del suo amico e fratello agostiniano John Joseph Lydon McHugh. Due nordamericani missionari in Perù ci riconsegnano dalle periferie del mondo un modo di avvicinare i problemi che può cambiare la percezione delle sfide cui è esposta la nostra umanità. Creare coscienza morale, sviluppare il senso critico, onorare la libertà: una via di ricerca e di azione che riaccende l’entusiasmo e unisce le generazioni.
Georges Anawati (1905-1994). Un cristiano arabo davanti al mistero dell’islam
di Jean-Jacques Pérennès
Questa biografia ripercorre la vita di Georges Anawati, figura centrale del dialogo islamo-cristiano nel XX secolo. Cristiano d’Oriente e domenicano nato ad Alessandria d’Egitto, Anawati fu un grande studioso dell’islam e nel 1953 fondò al Cairo l’IDEO (Institut Dominicain d’Études Orientales), centro di ricerca dedicato allo studio esegetico dell’Islam. Autore di importanti opere sulla filosofia e la teologia musulmana, fu tra le voci che ispirarono il nuovo sguardo della Chiesa sull’Islam durante il Concilio Vaticano II. Con rigore intellettuale e profonda umanità, Anawati ha mostrato come l’amicizia e la conoscenza siano strumenti fondamentali per costruire ponti tra le religioni. Un ritratto necessario e un messaggio più attuale che mai.
Indigenza e promessa dell’annuncio cristiano
di Karl Barth
Saggio introduttivo e traduzione di Diego Zanda
Postfazione di Sergio Massironi
Nel 1921 Karl Barth lascia Safenwil, il villaggio industriale alle porte di Basilea di cui per undici anni è stato pastore. Si avvia a Göttingen il percorso accademico che ne farà il teologo di maggiore impatto del XX secolo. Meno di un anno dopo rivela ai colleghi il fondamento del suo pensiero in una conferenza che mette al centro l’esitazione del predicatore. Esponendosi alla realtà, egli sperimenta l’insufficienza della teologia studiata e coglie di dover restituire a Dio la parola. Le periferie esistenziali divengono, così, luoghi di incontro con la sua Rivelazione.