Giuseppe Terragni

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Bruno Zevi
Giuseppe Terragni
Giuseppe Terragni (1904-1943) è stato il più importante esponente del razionalismo architettonico italiano fra le due guerre mondiali. Nel volume viene ripercorsa l’intera produzione dell’architetto comasco – dalle poetiche realizzazioni lungo l’“asse” Milano-Como ai progetti di concorso per le grandi opere pubbliche a Roma –, una produzione estremamente vasta e ricca, pur a fronte di un’esistenza quanto mai breve, conclusasi con il suicidio. Un esito tragico attribuibile certamente anche al prevalere di una tendenza retorica e celebrativa nell’architettura italiana, alla quale Terragni aveva tentato di offrire una prospettiva moderna, nel seno delle più avanzate esperienze europee e internazionali.

 

Bruno Zevi
È nato nel 1970 a Roma, dove vive e lavora. Ha pubblicato una monografia sull’Alcyone di Gabriele D’Annunzio intitolata Il poema della leggerezza (1998). Collabora stabilmente con la redazione di «Nuovi Argomenti» e con il blog culturale «minima&moralia».(Roma, 1918 – 2000) È stato uno dei più importanti storici dell’architettura del Novecento, impegnato a fare della conoscenza del passato non un freno, ma un potente motore di invenzione di un futuro originale. Fra i suoi libri più noti Saper vedere l’architettura (1948), Storia dell’architettura moderna (1950), Saper vedere la città (1960). In previsione del centenario della nascita (2018), Castelvecchi pubblica, oltre al presente volume, Controstoria e storia dell’architettura, vera e propria summa del suo lavoro storico e critico, e le monografie su Erich Mendelsohn e Frank Lloyd Wright, che con la presente formano una preziosa trilogia.
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