Felicità
Antonio Cecere
Felicità
Introduzione di Antonio Coratti e Ivana Zuccarello
Con i contributi di Gaia Bobò, Alessandro Decadi,
Annalisa Pagliuso, Chiara Annunziata Pozzessere, Valentina Sperotto
Postfazione di Cecilia Rofena
È ancora possibile, dopo dibattiti filosofici millenari, trovare il significato autentico del termine “felicità”, su cui fondare un’utopia razionale e realizzabile? Gli Stati democratici occidentali basano la propria credibilità politica su costituzioni orientate a soddisfare le aspettative di benessere dei cittadini e il libero sviluppo della persona umana. Ciononostante, le condizioni degli uomini appaiono sempre più precarie: si assiste a una crisi profonda nella tenuta del senso sociale e delle strutture istituzionali che dovrebbero dare una risposta alle esigenze esistenziali dei cittadini. Ritornare ad autori e testi classici del pensiero occidentale – da Epicuro a Leopardi – significa ripensare l’idea di “felicità” per noi uomini del terzo millennio.
ANTONIO CECERE
Professore a contratto di Storia della filosofia dell’Illuminismo dell’Università di Roma Tor Vergata, è autore di saggi e studi sull’Illuminismo francese e mediterraneo. Vicepresidente del gruppo di ricerca “Filosofia in Movimento”, è redattore della rivista internazionale di Studi mediterranei «I.S.MED» (Auburn University, Alabama) e membro del comitato scientifico dell’Osservatorio sulla Cooperazione e la Sicurezza nel Mediterraneo (OCSM) dell’Università di Salerno. Per Castelvecchi ha curato Napoli capitale dei lumi. Scienza, economia e politica (2022) e co-dirige la collana “Filosofia e pensiero critico” e la rivista «Astérisque».
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