La critica radicale di tutto ciò che esiste. Natura e rivoluzione in Herbert Marcuse
Andrew Feenberg
La critica radicale di tutto ciò che esiste. Natura e rivoluzione in Herbert Marcuse
A cura di Mattia Masciolini
Introduzione di Giorgio Fazio
Herbert Marcuse è stato uno dei filosofi più celebri del Novecento. Personalità di spicco della Scuola di Francoforte, raggiunse la fama a livello mondiale con il Sessantotto, quando divenne la figura di riferimento di un’intera generazione in fermento. Due suoi libri straordinari, Eros e civiltà e L’uomo a una dimensione, condensano le speranze utopiche e i timori distopici di quell’epoca. Antimperialista e sostenitore delle battaglie per i diritti civili, ha denunciato il consumismo di una società che, con l’estrazione incontrollata di risorse naturali a scopi produttivi, ha devastato il pianeta. A partire dalle sue memorie personali, Andrew Feenberg ripercorre con rigore le tappe fondamentali e maggiormente controverse del pensiero del grande filosofo tedesco: l’interpretazione giovanile di Marx, la lettura di Heidegger, Hegel e Freud, la critica della tecnologia come strumento ambivalente di dominio e liberazione. Emerge così un Marcuse inaspettato, che ha ancora molto da dirci sulle storture della società capitalista e sulla catastrofe climatica in corso.
Andrew Feenberg
Allievo di Herbert Marcuse, è considerato uno dei suoi massimi interpreti ed esponente di rilievo della teoria critica contemporanea. Professore emerito di Filosofia della tecnologia alla Simon Fraser University di Vancouver, ha elaborato un’originale prospettiva critica sulla tecnologia a partire da autori come Marx, Lukács e Heidegger. In italiano è apparso Tecnologia in discussione. Filosofia e politica della moderna società tecnologica (ETAS, 2002).
Anno | |
---|---|
Autori | |
Collana | |
Pagine | |
Prezzo | |
Cura/introduzione/prefazione |