Roman Wall

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Bryher
Roman Wall
Nel 265 d.C., mentre le violente tribù germaniche premono lungo la frontiera al di là del fiume Reno, in un isolato avamposto ai margini dell’Impero romano – l’attuale Svizzera, ai tempi ridotta a terra di confine e paure –, soldati e cittadini di Roma vivono come
se nulla stia per accadere, avvolti da una nuvola di illusioni, presi dalle occupazioni quotidiane e convinti che l’invasione tarderà ad arrivare, trascurando gli inequivocabili segnali premonitori: questa sarà l’estate dell’arrivo dei barbari. Prima che la minaccia dell’attacco diventi reale, il governatore della provincia si trastulla con i giochi dei gladiatori; Valerio, il buon soldato, è diviso tra il senso del dovere e il doloroso ricordo della donna amata; sua sorella Giulia vive immersa in un malinconico sogno; soltanto Demetrio, il commerciante greco che traffica lungo i confini, è in grado di capire cosa stia realmente per accadere. Con sensibilità umana e precisione storica, Bryher mostra le vite di uomini e donne destinati a perdere tutto ciò che amano e in cui credono. Quando l’invasione alla fine arriva e il limes dell’Impero viene violato, i suoi personaggi vivranno o moriranno come vive o muore la gente comune, secondo i capricci del destino, senza l’arbitraria protezione offerta dalle rassicuranti convenzioni della narrativa. Romanzo storico e romanzo familiare, Roman Wall è anche una riflessione su quanto siano fragili i muri che innalziamo contro le tenebre, un inno a ciò che sopravvive quando un intero modo di vivere viene cancellato.

 

Bryher
(Margate, Regno Unito, 1894 – Vevey, Svizzera, 1983) Pseudonimo della scrittrice, poetessa e saggista Annie Winifred Ellerman. Negli anni Venti, quando era a Parigi, frequentò Ernest Hemingway, Gertrude Stein e André Gide, e utilizzò il suo consistente patrimonio per aiutare scrittori e artisti in difficoltà. Con la sua amante, la poetessa Hilda Doolittle (nota come H.D.) e con lo scrittore e suo secondo marito Kenneth Macpherson, lanciò la coraggiosa rivista cinematografica «Close Up». Trasferitasi in Svizzera, ospitò ebrei in fuga dalla Germania nazista, e dopo la guerra iniziò a scrivere i suoi primi romanzi storici. Roman Wall uscì nel 1954; parlava di un’epoca remota, ma portava in sé le tracce di un passato recente: l’invasione tedesca dell’Europa, le brutalità e gli stermini compiuti sotto il nazismo, il modo in cui il mondo occidentale tentò di ignorare ciò che si stava per compiere nelle sue terre, e il modo in cui un tragico destino si abbatté su terre pacifiche, distruggendo città, vite, sogni. Dell’autrice in italiano è stato pubblicato anche Il posto (2009), romanzo del 1965.
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