Performance art

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Chiara Mu; Paolo Martore (a cura di)
Performance art
Traiettorie ed esperienze internazionali
Con il nome di Performance art si designa genericamente una vasta gamma di operazioni pratiche e concettuali che condividono l’aspirazione a superare il divario tra arte e vita. Nella performance, l’artista agisce con esiti immediati o differiti entro uno spazio non necessariamente deputato, spesso con la complicità di un pubblico che prende in qualche modo parte alla realizzazione dell’evento. Ciò ha ovviamente molte stimolanti implicazioni. Attraverso una serie di saggi, interviste e dichiarazioni di artisti e studiosi stranieri, questa antologia perlustra uno dei territori più complessi e affascinanti dell’odierno panorama artistico. Il volume raccoglie contributi di Philip Auslander, Christopher Bedford, Claire Bishop, Tania Bruguera, Graciela Carnevale, Franko B, Andrea Fraser, Gulliermo Gómez-Peña, Mona Hatoum, Adrian Heathfield, Amelia Jones, Miranda July, Allan Kaprow, Kubra Khademi, Mark McGowan, Bruce Nauman, Piotr Pavlenskij, Santiago Sierra, Koki Tanaka, Ulay, The Yes Men.

 

Chiara Mu; Paolo Martore (a cura di)
Diplomatasi nel 2001 in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Roma, studiando per anni training corporeo e dinamiche interattive con il pubblico, ha conseguito nel 2009 il Master biennale in Fine Art al Chelsea College of Arts and Design di Londra, specializzandosi in pratiche performative relazionali e site-specific. PaoloMartore Ricercatore interessato alle questioni di storia e critica dell’arte contemporanea. È autore del libro Conservazione e arte cinetica. Temi per la riflessione (2010); per Castelvecchi ha curato i volumi Tra memoria e oblio: Percorsi nella conservazione dell’arte contemporanea (2014), L’invisibile è reale (2015) e Metaarte (2017).
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