Perché mi voglio condannare

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Luiz Inácio Lula da Silva
Perché mi voglio condannare
Il Brasile può essere compreso solo abbandonandosi a una geografia di punti estremi. Il volume raccoglie due interventi di Luiz Inácio Lula da Silva, Presidente del Brasile per due mandati, dal 2003 al 2011, artefice di un macroscopico programma di inclusione sociale che ha strappato dalla miseria oltre 30 milioni di brasiliani. I due testi rappresentano gli estremi di un periodo storico. Il primo, Perché mi vogliono condannare, dell’ottobre 2016, spiega le ragioni politiche dell’attuale accanimento giudiziario nei suoi confronti. Il secondo, il Discorso pronunciato nel 2003 al 3º Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre, a poche settimane dal suo insediamento, costituisce il manifesto che ha orientato la presidenza brasiliana negli anni a venire. In mezzo, quasi quindici anni di storia brasiliana, luminosa e tragica, e il tentativo di creare, anche con limiti ed errori, le condizioni per un Brasile più giusto.

 

Luiz Inácio Lula da Silva
(Caetés, 6 ottobre 1945) Sindacalista e politico, ha avuto un ruolo centrale nella fase dell’abertura, alla fine della dittatura militare brasiliana. Fondatore, nel 1980, del Partido dos Trabalhadores, è stato eletto Presidente della Repubblica per due mandati nel 2002 e nel 2006. Negli 8 anni della sua presidenza il Brasile ha sviluppato un vasto programma di inclusione sociale ed economica, affermandosi come nuova potenza dell’economia globale. Da oltre un anno è al centro di una tempesta giudiziaria che lo vuole responsabile di uno schema di corruzione, in un quadro politico caratterizzato oggi – come conferma la discutibile deposizione della Presidente Dilma Rousseff – da un vistoso stato d’eccezione.

 

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