La casa di via Garibaldi. Come ho catturato Adolf Eichmann

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Isser Harel

La casa di via Garibaldi. Come ho catturato Adolf Eichmann

In una casa di Via Garibaldi, alla periferia di Buenos Aires, abitava verso la fine degli anni Cinquanta un grigio e stempiato signore di nome Ricardo Klement. Conduceva una vita metodica e ineccepibile, ma Ricardo Klement era in realtà Adolf Eichmann, ex colonnello delle SS e principale esecutore materiale della «soluzione finale», il responsabile dello sterminio di milioni di ebrei. Dopo averlo individuato grazie alla segnalazione di un vicino di casa, i servizi israeliani iniziarono una complessa operazione per catturare l’ufficiale nazista e portarlo vivo al di là dell’Atlantico, di fronte al tribunale del popolo ebraico. In questo straordinario memoir, Isser Harel, leggendario leader dell’intelligence israeliana, ricostruisce la drammatica partita a tre tra gli agenti segreti, il criminale di guerra e le autorità argentine, alla cui giurisdizione Eichmann andava sottratto. Dall’identificazione al macchinoso pedinamento, fino al sequestro e al trasporto clandestino di Eichmann a Tel Aviv, La casa di Via Garibaldi potrebbe essere un perfetto thriller spionistico, ma è anche il freddo resoconto di un episodio cruciale e potentemente simbolico della storia tragica del Ventesimo secolo.

ISSER HAREL (Vitebsk, 1912 – Tel Aviv, 2003)
Nato in Russia, a diciassette anni emigrò in Palestina. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu impegnato negli “affari riservati” delle forze clandestine ebraiche. Dopo la costituzione dello Stato di Israele giunse ai vertici del sistema di sicurezza e controspionaggio – nel 1952 divenne capo del Mossad, mantenendone la guida per undici anni. Nel 1963 entrò in politica nella Lista Nazionale di Ben Gurion, fino al ritiro nel 1973.
 

 

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