Ballata per i dispersi nasce dal bisogno, furioso forse, di una fondazione, di “un’ora prima” da cui tutto ricominciare. Nasce dalle scelte che ci illudiamo di aver fatto, quando invece siamo stati troppo docili verso le nostre stesse paure, senza opporre quasi mai una volontà, una capacità di capire, di sapere, un resistere al di là di tutto, malgrado tutto. Arriva un momento per Lino, il protagonista, di accettare l’esistenza di un malessere. Contro un sentirsi mal posto verso la sua vita, cerca il punto in cui tutto è cominciato e da cui forse può partire con un nuovo inizio… Come spesso capita, è la vita stessa a offrire la salvezza, il dono del senso, nei suoi punti più ostici, ignorati volutamente, o anche solo per distrazione. E qui è la memoria di generazioni passate forse troppo in fretta, di qualcosa, di una parola sulla bocca di tanti, ma che non si radica più in nessuna terra, a portare la salvazione. Il luogo del ricordo è la Sicilia, detta “lontana” perché più lontana forse dell’Australia, e più vicina della stessa vena giugulare. Ecco dove Lino troverà ciò che cerca con maggior fatica, una fatica contro la quale il mondo dona la sua seduzione.

GIANLUCA CICCARELLI (1972)
Romano di Trastevere, ma con una misteriosa componente siciliana. Dice di sé: «Faccio quello che già facevo da ragazzo, avendo abbandonato strade più agevoli e vantaggiose: l’istruttore di nuoto. Ho sempre pensato che avrei scritto storie. Mi è sempre stato chiaro. Meno chiaro il momento. È arrivato a quarant’anni». Questo è il suo primo libro.