Corpi che contano. I limiti discorsivi del «Sesso»

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Judith Butler

Corpi che contano. I limiti discorsivi del «Sesso»


Cos’è un corpo? È forse una materia che esiste in modo indipendente, con un sesso statico definito una volta per tutte, o è piuttosto l’effetto di una dinamica di potere, l’esito di un discorso e della ripetizione forzata di norme regolative che ne governano la materializzazione? E che cos’è un sesso? Un dato inscritto nella corporeità biologica o l’effetto di una norma culturale che detta il proprio imperativo sui corpi? In questo saggio fondativo, tradotto per la prima volta nella sua versione integrale, Judith Butler discute la questione del genere, il processo di assunzione soggettiva del sesso, l’egemonia eterosessuale che autorizza certe identificazioni e ne preclude o rinnega altre, relegandole nell’abietto. Attraverso Platone, Freud, Lacan, Irigaray, Derrida e Foucault, la filosofa statunitense propone strategie di riarticolazione simbolica della sessualità grazie alle quali ogni corpo – nessuno escluso – potrà finalmente contare.

JUDITH BUTLER

Judith Butler, eminente filosofa post-strutturalista statunitense, ha dato importanti contributi nei campi del femminismo, della teoria queer, della filosofia politica e dell’etica. Attualmente insegna presso il Dipartimento di retorica e letterature comparate all’Università di Berkeley e presso le European Graduate School. Tra i suoi lavori tradotti più recentemente in Italia, ricordiamo Critica della violenza etica (Feltrinelli 2006), Soggetti di desiderio (Laterza 2009), Parole che provocano. Per una politica del performativo (Cortina 2010), La vita psichica del potere. Teorie del soggetto (Mimesis 2013), L’ alleanza dei corpi. Note per una teoria performativa dell’azione collettiva (Nottetempo 2017).

la Repubblica 30/11/23

 

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