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(Budapest, 12 maggio 1929) Filosofa ungherese, si salva dalla persecuzione degli ebrei e nel secondo dopoguerra diventa allieva e poi assistente di György Lukács. Esponente di rilievo della Scuola di Budapest, nel 1968 è costretta a lasciare l’Istituto di Sociologia dell’Accademia delle Scienze in seguito alle critiche mosse pubblicamente all’invasione sovietica della Cecoslovacchia. Nel 1978 accetta un incarico presso l’università di Melbourne (Australia) per assumere poi la cattedra di Hannah Arendt a New York. Nota in Occidente come la teorica dei «bisogni radicali e della rivoluzione della vita quotidiana», è oggi considerata una delle più significative filosofe viventi. Dell’Autrice Castelvecchi ha già pubblicato Breve storia della mia filosofia (2016), La memoria autobiografica e Solo se sono libera (2017).

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